venerdì 29 ottobre 2010

Mi Arrendo.

le bozze cancellate.
Dopo che per due volte mi si è cancellata la preview della South East Divison, una volta già completata e l'altra quasi, molo assolutamente la preview NBA.
Dico solo un paio di cose:


.Wall e Griffin bella sfida per il ROY, non dovrebbero esserci problemi.
Futuro ROY?


.Hedo Turkoglu a Phoenix mi sembra un' ottima presa.


.Il mercato dei Lakers è stato perfetto


.Oklahoma, sono belli e sono simpatici, sono buonissimi e atleticissimi, ma sotto canestro hanno ancora troppo poco per essere considerati pretendenti al titolo.

sabato 23 ottobre 2010

Atlantic Division Preview

Dopo che sono tornato nelle convocazione perché il '94 si è fatto male, mi convinco sempre più che posso solo parlarne di basket, e allora continuo la preview della stagione NBA analizzando la division orfana dell'altro compare di LBJ, tale Bosh, dinosauro, molto sopravvalutato, tutto fuorché un giocatore franchigia, una figa mangiapalloni, insomma un giocatore che avete intuito mi piace molto.


BOSTON
Una squadra che continua nel suo programma estivo formato dalla scelta o dalla firma di qualche rookie intrigante, come Erden e Avery Bradley, e veterani di sicuro affidamento, come i due O'Neal. 
Già si amavano
L'assenza di Perkins fino a febbraio non penso si farà sentire più di tanto, dato che il posto ai playoff in questa Eastern è assicurato per i Celtics e credo che la firma di Shaq sia un' ottima mossa anche in previsione futura per i verdi, e non perché mi sono drogato, ma perché penso che uno o due anni con The Diesel aiuteranno e molto il buon Kendrick, che potrà migliorare il suo gioco offensivo imparando da quel maestro del post basso e dell'attacco in generale che è O'Neal.
La vittoria dell' Est è un obiettivo molto realistico, ma per provare a vincere l'anello necessitano che Rondo elevi ancora di più il suo gioco, rimpiazzando nel ruolo di super star un Garnett già sul viale del tramonto da due stagioni, scambiandosi quindi con The Big Ticket il ruolo di comprimario di lusso.


NEW JERSEY
La peggior squadra dell'anno scorso, con un impresentabile, inguardabile, ignobile record di 12-70(!!!!), comprata dal magnate russo Prokhorov quest'estate, ha fatto troppo poco per rendere decente la squadra durante il mercato.
Infatti è stato creato un ottimo supporting cast a cui manca, come ai Cavs, la stella: gli arrivi dei vari Outlaw, Farmar, Morrow, Murphy, Joe Smith, Petro uniti ai già presenti Williams, Lopez e Devin Harris, con il rookie Favors, sembrano davvero una squadra pronta per l'arrivo di una stella, possibilmente attraverso il draft che non con una trade, ma non lasciano sperare nulla di buono per la stagione che sta per prendere il via.
Una buona presa estiva mi sembra la scelta di Avery Johnson come allenatore, anche se l'altra scelta, quella fatta con la numero 3 al MSG, a mio avviso è stata toppata.
Favors è sì un giocatore con margini di miglioramento, ma non un potenziale All-Star: è vero, ha 19 anni, è atletico ed è alto 2.08, tutte cose che non si insegnano, ma a parte questo ha poco altro, difende male e poco volentieri e in attacco sembra Lollo Natali, buon giocatore delle minors bolognesi, con solo la schiacciata e qualche grezzo movimento dal post come bagaglio offensivo.
Pronostico per loro un altro giro alla lottery e con qualche preghierina chissà che non riescano nella culata di portare Henson a Brooklyn, ritrovandosi poi tra 2-3 anni con una squadra da finale di conference.
Sono molto figo, da.


NEW YORK
I grandi delusi dell'estate sono loro, che nella speranza di portare 2/3 stelle all'ombra della Statua Della Libertà, avevano un roster ridotto al lumicino che non ha fatto gola a James.
A mio avviso però il mercato estivo dei Knickerbockers non è stato così male, anzi, tutt'altro, firmati Felton e Stoudamire, giocatori funzionali al sistema di D'Antoni, grazie al quale il secondo è diventato una star affermata della Lega e l'altro ha tutte le possibilità di riuscire ad emularlo, hanno anche preso ottimi realizzatori come Mason jr e Azubuike, un lungo che fa della legna come nessun altro, ovvero Turiaf e due intrigantissime scommesse, come Mozgov e Anthony Randolph.
I playoff sembrano un obiettivo alla portata della squadra di coach Mike, anche se credo che Mozgov non durerà tantissimo come 5 titolare, ruolo dove verrà rimpiazzato da Amar'e con lo spostamento possibile del Gallo a 4 tattico e l'ingresso nel quintetto di uno tra Azubuike e Chandler.


P.S. Se arrivasse Anthony questa preview sarebbe da rifare.


PHILADELPHIA
Turner, si spera resti (torni) sui
livelli di Ohio State per i Sixers
Squadra che non mi piace assolutamente, la seconda scelta al draft, Evan Turner, ha deluso le aspettative in questo precampionato, Holiday non è nè un play, nè una guardia, nè un sesto uomo, cos'è precisamente? Un ala piccola nel corpo di un play? Probabile. Sono senza lunghi di livello, anche se Hawes potebbe crescere, Speights è peggiorato anziché migliorare, Brand è da casa di riposo,  Nocioni mi piace molto ma non ha ruolo in questa squadra se non cambio di Andre 'percentuali disastrose' Iguodala, Kapono è monodimensionale.
Nonostante ciò sono meglio dei Nets e dei Raptors, e se Turner dovesse tornare ai livelli di quando giocava, in maniera paradisiaca, a Ohio State, con un po' di sana fortuna e qualche trade si potrebbero avere due scelte nelle prime 12 al draft l'anno prossimo e ritrovarsi nel 2011-2012 con Irving, che andrebbe a formare un super backcourt con Turner, e Kanter, che darebbe sostanza sotto canestro.


TORONTO
La partenza di Bosh, nonostante l'antipatia che provo per il dinosauro di Dallas, ha indubbiamente indebolito una squadra che però mi piace parecchio, piena di giocatori internazionali, con le aggiunte estive del lituano Kleiza, il nigeriano Alabi, il brasiliano Barbosa e l'australiano Andersen.
Ed Davis, già infortunato.
Altri due arrivi estivi sono l'ala Wright (scambio in controtendenza, un italiano per uno statunitense) e il lungo Davis, già infortunato, da UNC, unica nota positiva nella scorsa disastrosa stagione dei Tar Heels.
Diciamo che però la squadra è solo simpatica, praticamente impossibile un viaggio alla post season, altrettanto difficile una scelta al draft nelle prime 10 posizioni, e allora al draft si potrebbe azzardare qualche scommessa tipo Knight o Vesely del Partizan, con ottime possibilità di azzeccare la scelta. 

venerdì 22 ottobre 2010

Central Division Preview

Dopo che nelle convocazioni per una partita mi è passato davanti un '94, ho capito che l'unica cosa che posso fare nel basket è parlarne, ed ecco quindi la mia personalissima preview della stagione NBA, analizzando ogni division.
Parto da quella Central Division, orfana del due volte MVP (ma quante volte è stato MVP delle final?) LeBron James, trasferitosi nell'estate a Miami.  


CHICAGO
Dopo le prese estive di Boozer e Brewer, oltre che di Asik, Korver e C.J. Watson, si candida a essere una delle principali antagoniste dei Threes Amigos.  
''Ma Boozer non difende''
Con un Derrick Rose in ascesa verso l'olimpo delle super super-star NBA e un Boozer che aggiunge finalmente una presenza, offensiva, in area, la squadra del neo-coach Tom Thibodeau dovrà però fare i conti con uno spot di 2 occupato nel quintetto base da Brewer, oltre che alla prima esperienza da head coach del responsabile della super difesa Celtics di questi ultimi anni.
Staremo a vedere, ma penso che la cavalcata degli ambiziosi Bulls si fermerà nelle migliore delle ipotesi al secondo turno di play-off.


CLEVELAND
Qui ci troviamo davanti a una squadra che ha sotto contratto Jamison, Mo Williams, Paker, Ramon Sessions, Varejao, Moon, Hickson, ovvero un ottimo supporting cast, ma, aspettate, cosa manca?
Manca proprio la stella da supportare, eh sì, perché LBJ ha deciso di fare armi e bagagli e trasferirsi al sole della Florida con i suoi due compari Bosh e Wade.
Il mio pronostico è che andranno alla lottery con una scelta tra la 9 e la 14, ma, se avranno un po' di sfortuna durante la stagione e un po' di fortuna poi, si potrebbero ritrovare incredibilmente nella stagione 2011-2012 ad avere di nuovo quella star in ala piccola, cioè la futura prima scelta del draft venturo, tale Henson che gioca a North Carolina, classe '92, con un talento che straborda dalle mani e si spera meno faccia di merda di Lebron quando arriverà nella NBA, non sprecando quindi quanto di buono già fatto per costruire un più che onesto supporting cast.


DETROIT
Dopo le mosse estive, vedi draft e free agent, che hanno portato nella Motown McGrady e Monroe, ci trovavamo di fronte a una squadra con 3 scommesse e molti scenari possibili, abbastanza positivi prima dell'infortunio di Jerebko, a mio avviso fondamentale nelle rotazioni e per l'equilibrio dei Pistons.
Le tre scommesse sono nell'ordine: T-Mc, il centro da Georgetown e la crescita di Daye.
Questi gli scenari: 
Greg Monroe, pericolosissimo in post
0/3 scommesse vinte; alla lottery, con buone possibilità di pescare una tra le prime 5 scelte.
1/3 scommesse vinte, cioè Monroe; si può puntare a un ottavo posto, ma con pochissime possibilità di farcela e andando a pescare un esterno con punti nelle mani al draft.
1/3, beccando McGrady; squadra anziana, da 4-1 al primo turno contro Miami.
1/3, beccando Daye; al draft, con possibilità di pescare qualche lungo buono, tipo Sullinger, Kanter o Thompkins.
2/3, sbagliando McGrady; purtroppo da ottavo posto, dico purtroppo perché con Daye e Monroe che si sono dimostrati buoni giocatori un' alta scelta al draft poteva garantire un giocatore che andava a creare un eccellente nucleo di giovani.
2/3, sbagliando Monroe; una squadra senza lunghi decenti, difficile l'approdo ai playoff, dimissioni obbligatorie del GM che ha sbagliato l'ennesima scelta, non solo al draft, e si va al MSG sperando di beccare Kanter.
2/3 sbagliando Daye; playoff.
3/3 si va in carrozza ai playoff, cercando di fare qualche sgambetto alle favorite.
Il mio pronostico è il secondo scenario ipotizzato, andando quindi al draft con un ottimo asse play-pivot formato da Stuckey e Monroe e provando a prendere un realizzatore al draft, Henson su tutti se va di culo, sennò punti nella mani li hanno anche i vari Perry Jones, Burks e Irving, anche se quest' ultimo è un play.


INDIANA
Paul George
Dopo una serie di mosse azzeccate quest'estate, come l'acquisizione di Collins dagli Hornets e l'arrivo di Posey, si presenta ai nastri di partenza una squadra che ha come spartiacque della stagione l'esplosione di una delle sue due white-ass power forward, ovvero McRoberts o Hansbrough e il continuo progresso di Roy Hibbert.
Pronostico una stagione piena di alti e bassi dovuti alle lune di Granger e T.J. Ford, ma se la squadra dovesse trovare un altro terminale offensivo affidabile, ad esempio il rookie George, potrebbe puntare tranquillamente ai playoff, anche se io pronostico una stagione nel limbo tra settimo e undicesimo posto che finirà però senza viaggio alla post-season. 


MILWAUKEE
Ho già ampiamente trattato dei Bucks in un post precedente, e per scaramanzia, in quanto tifoso, non faccio nè pronostici nè preview della stagione.
Per gli avversari è sempre tempo di
FEAR THE DEER

mercoledì 20 ottobre 2010

Scusate L'Errore.



Non so perché sia stato così stupido da dire che Wenger sia l'uomo da seguire, questo è il vero uomo da seguire.


Qualche nome: Gentile, Esposito, Fucka, Bodiroga, Delibasic. Tutti lanciati da lui giovanissimi. 
E ora i maestri Bucchi e Capobianco, due tra gli allenatori più sopravvalutati della Serie A, soprattutto quel cancro incapace di Bucchi, schierano Melli e Rullo per un totale di zero minuti.

domenica 17 ottobre 2010

Un Uomo Da Cui Prendere Esempio.

Sebbene provenga da uno sport minore, Wenger mi sembra un ottimo esempio da seguire, uno che non guarda all'età ma al valore di un giocatore.


I giovani cestisti italiani, avranno poco carattere, poca propensione al sacrificio bla bla bla, ma se non li fai giocare è dura.
Melli e Rullo non entrati in Milano-Teramo è osceno, questi due sono buonissimi, da picchiare Capobianco e Bucchi.

martedì 12 ottobre 2010

La Scuola Per Diventare R.O.Y.

Derrick Rose e Coach Calipari.
John Calipari, coach dalle chiare origini italiane testimoniate dal cognome uguale all'agente del SISMI ucciso quando ormai il pericolo era scampato nell'operazione per liberare la giornalista Giuliana Sgrena, ha prodotto gli ultimi due Rookie of the Year, Rose e Evans e l'ultima prima scelta al draft nonché maggior candidato al premio matricola dell'anno di questa stagione, John Wall.
John Wall
Premettendo che non è un mago, dato che questi non erano pippe, erano top-5 recruiting all'high-school, ovvero considerati tra i migliori 5 prospetti delle loro annate e tutti e tre hanno fato il cosiddetto one&done, finendo la carriera collegiale dopo il primo anno, proverò ad analizzare il processo con cui Calipari li ha portati dall'essere alcune tra le migliori promesse del basket americano a giocatori franchigia.
Here's Brandon Knight. Date un' occhiata alle cifre.
Le comunanze tecniche e fisiche tra i tre nominati in precedenza, e i prossimi due che arriveranno a Kentucky, ovvero Brandon Knight e Marquis Teague (segnateli questi nomi, il secondo è il fratellino di Jeff,play di Atlanta), sono parecchie: un fisico prorompente, una qual certa propensione alla realizzazione, una velocità superiore alla media e un uno contro uno immarcabile.
Queste doti sono state incanalate da coach Calipari in un sistema di gioco che prevede siano affidate al play di turno le chiavi del gioco, con ottimi giocatori a fare da spalla, come Chris Douglas-Roberts, DeMarcus Cousins o Eric Bladsoe, permettendone una maturazione accellerata, soprattutto dal punto di vista mentale. Infatti il futuro R.O.Y. perfeziona il suo uno contro uno, già devastante, ma soprattutto migliora esponenzialmente la capacità di leggere le situazioni offensive e la sua capacità di essere leader, conseguenze queste dell'essere sì prima punta, ma per la prima volta anche organizzatori del gioco, cosa a cui non erano abituati,in quanto il gioco all'high school si basa sul dare la palla a questi fenomeni e vedere cosa succede, se non mi credete cercate pure su internet video di partite dei vari LeBron, Anthony & Co. ai tempi del liceo.
Dopo un anno presso la scuola per ROY, che prima era Memphis, ora è Kentucky, ne esce un sicuro futuro Hall Of Famer, un playmaker fisicamente devastante, che metterà a ferro e fuoco tutte le difese NBA, sapendo essere leader in attacco, difesa e spogliatoio.


Good Job, Coach Calipari.


Da notare l'espressione soddisfatta, derivante forse
dall'aver allenato gli ultimi due Rookie Of The Year.


martedì 5 ottobre 2010