venerdì 20 maggio 2011

Qualcuno Fermi Miami.


Deng finisce la benzina a cinque minuti dal termine di una gara-2 tutt'altro che bella, risultato: LeBron fa quello che vuole e vince una partita, Deng fa una cagata dopo l'altra, anche e soprattutto in attacco, coadiuvato da uno spentissimo Rose, Miami si ritrova col vantaggio del fattore campo, e ora vincendo tutte quelle in casa avrà strappato il biglietto per le Finals, dove mancano dal 2006 e dal titolo di Riley, Wade, Shaq e Haslem.


La paura è che tra mercoledì e giovedì si sia già assegnato l'anello, con questi Mavs che non riescono a tenere il fattore campo neanche con i Thunder e che già non sembravano avere nessuno in grado di limitare Wade e James, e gli Heat che hanno due partite in casa per portarsi sul 3-1 e chiudere di fatto già la serie martedì.


Ma ci restano, per chi come me non apprezza né la mossa estiva né il tipo di squadra né il tipo di gioco di Miami, ancora due piccole e flebili speranze.


La prima porta il nome di Kevin Durant, che potrebbe sorprendere il mondo e convincere tutti, tranne me, già ampiamente convinto, che per i prossimi 10-15 anni abbiamo chi dominerà questa lega.


La seconda porta il nome di Derrick Rose, che si dovrebbe riprendere da una gara-2 decisamente sottotono e almeno riportare il fattore campo a favore di Chicago vincendo una partita, se non entrambe, in Florida, chiaramente con l'aiuto di Deng e gli altri Bulls, e non solo nella metà campo difensiva.




Però, c'è sempre un però, il mio timore più grande credo si realizzerà, perché tra le quattro rimaste non vi è una squadra, a parte la sola Chicago, con a disposizione un giocatore in grado di arginare LeBron, che sembra diventato grande dopo le prestazione nei finali di gara-5 con Boston e gara-2 con Chicago. E forse è qui la differenza rispetto agli anni ai Cavs, dove si sentiva lui sia in dover di portare da solo la partita in equilibrio fino agli ultimi cinque minuti sia a doverla poi decidere, invece ora ha Wade che gliela apparecchia facendo partite monstre per 40, ma anche 45 minuti, e lui è fresco e riposato nel finale per piazzare la stoccata decisiva.

mercoledì 18 maggio 2011

Top 5 Mock Draft.

Un po' datata l'immagine.
Cleveland ha vinto la lottery, otto anni dopo LeBron. Sicuri Hall Of Famer non ce ne sono, ma molti atleti intriganti sì, e più di uno sa anche giocare a pallacanestro.


Kyrie Irving.
No.1 Pick. CAVS.  Kyrie Irving. Sarebbe più utile Williams, ma alla scelta 4 spiegherò il perché ritengo Irving favorito.


No.2 Pick. WOLVES. Sono intenzionati a scambiare questa scelta, essendo coperti nei ruoli in cui questo draft promette bene, ovvero playmaker e ala grande. Penso che comunque vada il selezionato sarà Derrick Williams.


No.3 Pick. JAZZ. Tutti i mormoni vorrebbero vedere Fredette restare nello stato dello Utah, ma penso che sceglieranno uno tra Vesely, probabile se Kirilenko va via, o Knight. Vedo il play di Kentucky leggermente favorito, chiaro che se per caso Williams fosse ancora disponibile lo prenderebbero.


Jan Vesely can fly.
No.4 Pick. CAVS. Non credono prendano Williams alla uno perché di lunghi promettenti ce n'è, soprattutto di scuola europea, in ordine di preferenza sono: Vesely, Motiejunas, Kanter e Valanciunas.


MOP e possibile top-5 Pick: Kemba Walker.
No.5 Pick. RAPTORS. Potrebbero trovare difficoltà a scegliere in questa posizione, essendo probabilmente già andati sia Knight che Irving, e il playmaker è la loro vera necessità. Potrebbero farsi coinvolgere in uno scambio a tre con Bulls e Wolves. Nel caso volessero scegliere con la quinta, e con Knight, Irving, Williams e Vesely già andati, prenderanno Kemba Walker o Valanciunas, anche se credo investano nel play di Connecticut.

giovedì 12 maggio 2011

Il Canto Del Cigno.


La sconfitta nella gara di stanotte per 97-87, che ha segnato la sconfitta nella serie per 4-1, sembrerebbe essere il canto del cigno di questi Celtics, surclassati, prima di tutto sul piano fisico e poi su quello tecnico, da James e Wade, assolutamente immarcabili per gli uomini in verde.


La partita inizia con Boston che ha un Garnett voglioso di farsi perdonare una gara-4, ovvero la peggior partita dal punto di vista balistico della sua carriera, e ne piazza 12 nel primo quarto (saranno 15 alla fine, sic), che servono a Boston per tenere le redini di una partita dove non riescono mai a scappare perché Wade è ispiratissimo. La verve dell'uomo di Chicago non si esaurisce con la prima sirena, ma continua per i tre quarti iniziali, dove c'è una sostanziale parità che sembra essere rotta dal piazzato con cui Krstic segna il +6 a 4:29 dalla fine della partita, canestro che sarà però l'ultimo della partita per i Celtics, che da lì subiranno un 16-0 mortifero, con gli ultimi 13 frutto di una tripla di Jones assistita da LeBron e poi dei 10 punti finali dell'ala da Akron, che nel post partita si è anche scusato con i tifosi di Cleveland, affermando che giocare con altri due All-Star era per lui un treno di quelli che passano una sola volta, dichiarandosi al contempo dispiaciuto per il modo in cui la separazione tra lui e i Cavs è avvenuta.


Boston era fisicamente a pezzi, Rondo faceva quasi tenerezza in campo, claudicante ed impossibilitato ad aiutare la sua squadra, ma anche la condizione di Pierce e Garnett è sembrata assai deficitaria.


Per Miami una ulteriore buona notizia è che Bosh sembra aver trovato la sua dimensione, ovvero tirare le briciole di LeBron e Wade, ma sempre da libero, ed è chiaro che per quanto lo odi, con quello spazio dai 5-6 metri fa canestro. Come già detto i Big Two degli Heat sono stati fisicamente immarcabili per tutta la serie, e non vedo squadre che li possano mettere in difficoltà su questo lato tra Chicago, Dallas, Memphis e Oklahoma City.

Piccola chiosa finale con tre considerazioni:

a. Utile, utilissima la trade Celtics-Thunder, infatti hanno avuto in Green l'uomo che ha fermato LeBron. Ainge, ma vaff...

b. Nel titolo forse sbaglio, perché per Boston vale lo stesso discorso di San Antonio, e con un eventuale stagione ridotta, hanno un altro anno per vincere.

c. Forse ieri è stata la consacrazione definitiva di James, ha segnato gli ultimi 10 punti di una partita che per lui significava molto, forse troppo, e poi si è scusato con i tifosi dei Cavs, entrambe prove di maturità, cestistica e non.











lunedì 9 maggio 2011

Che Domenica.

Partiamo in ordine cronologico. 
MVP della Finale.
Ore 13.30. Siena demolisce il Real, ma era scontato, i blancos sono imbarazzanti e sono giunti fino a lì perché prima avevano Messina e poi hanno preso l'unica squadra più scarsa di loro ai playoff. Complimenti a Siena per l'ennesimo terzo posto.


Ore 16.30. Inizia una partita che il Pana domina, ma senza mai riuscire a ucciderla, tant'è che l'impresentabile Eliyahu del primo tempo per poco non riesce a rimetterla in piedi nel finale. 




Ore Dopoilderby.Dellalanterna. Con MySky iniziamo a vedere Mavs-Lakers, passa qualche minuto e già ritenevo Kobe in modalità 40 punti, pensiero supportato dai canestri del 24 gialloviola nel primo quarto. 
POI , già, poi Terry e Stojakovic iniziano a crivellare la retina di Los Angeles, difensivamente imbarazzante, e finisce mestamente, con un quattro a zitti e un -36 nell'elimination game, la carriera del coach più vincente della storia del giochino.






Adoro Jackson, ma non riesco ad essere dispiaciuto, perché condivido in pieno il pensiero di Pippen: non puoi essere dispiaciuto per uno che su 20 playoff disputati è arrivato 13 volte in finale, che ha vinto 11 titoli da allenatore, più 2 da giocatore, e che ha avuto la fortuna di allenare e la maestria nel gestire due dei giocatori più forti della storia, tali MJ e Black Mamba.






domenica 8 maggio 2011

Il Battesimo.



La nuova frontiera della chiesa cattolica, il battesimo in campo.


Mi piace, l'ho sempre difeso, ma in questa off-season, che si preannuncia più lunga del previsto, Rondo ha bisogno di lavorare tantissimo sul tiro.






E intanto nella notte, 21+21 di Bo-Z. Sto con Buffa, è lui il vero MVP.

giovedì 5 maggio 2011

Il Tappo.

Presente nel canestro dei Lakers stanotte.

Un imbarazzante 0/15 da 3 sebbene alla fine lo score reciti un sempre impietoso 2/20, ma con i due soli canestri arrivati a babbo morto. 
La disamina della partita è semplice, i Lakers non ha fatto canestro, Dallas sì, Los Angeles non ha trovato alternative dalla panchina, per i Mavs, invece, J.J. Barea è stato un fattore.

Una partita decisa nell' ultimo quarto dal già citato play portoricano e da un canestro più fallo dai 5 metri di riDirkolous, fondamentale con quei tiri che hanno spezzato in due la partita, insieme a un floater, un assist per Haywood e un appoggio di Jose Juan, chiaro MVP della notte.


Ora la serie si sposta in Texas: una sfida che con sopra 0-2 una squadra normale sarebbe già finita, ma con i Mavs non si sa mai, anche se hanno dimostrato di essere più in forma e più meritevoli dei Lakers in queste prime due gare.



P.S. 'tutto tristemente apparecchiato per lebron' (cit. Luca Pizzi)